MARI Enzo
(Novara 1932 - Milano 2020)
Quarantaquattro valutazioni
Luogo: Milano
Editore: Galleria Plura
Stampatore: senza indicazione dello stampatore
Anno: 1977 [maggio]
Legatura: poster pieghevole impresso al solo recto
Dimensioni: 70x100 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: grande composizione grafica di Enzo Mari costituita da 44 disegni e il simbolo della falce e martello, con l'elenco dei titoli dei 44 disegni a cura di Francesco Leonetti col relativo prezzo in lire. Stampa litografica in bianco e nero. Esemplare non viaggiato. Invito e poster/catalogo originale della mostra (Milano, Galleria Plura, 25 maggio 1977).
Bibliografia: N. D.
Prezzo: € 900ORDINA / ORDER
L'immagine è il progetto di una installazione costituita da 44 frammenti in marmo e altrettante basi di legno, che come in un puzzle compongono l'immagine della falce e martello. I titoli dei 44 frammenti sono i versi di una composizione di Francesco Leonetti. L'installazione verrà riproposta l'anno successivo alla Biennale di Venezia 1978.
"Quarantaquattro valutazioni. Allegoria frammentata di 44 forme autonome in marmo, che paion onde, creste di dinosauro, delfini o ponti sospesi, ondulati-bioformi, alla Kiesler, i quali, richiamati all'ordine libero d’una specie d’immaginaria Arca di Noè del Diluvio Contemporaneo, s’incastrano tutte, come in un puzzle non sarcastico, a ricomporre il simbolo [...] della falce e martello («non un simbolo di partito, mi raccomando», si preoccupa di segnalare [Enzo Mari], subito). Non partitico ma certo sentimentale, o meglio, ammonitore (come la sua Libreria «Treviri», che sicuramente evoca il fantasma di Marx, o il «Che fare a Murano?» non solo d’assonanza leninista, ma ennesima prova d’un design-problematico-interrogativo, che domanda invece di rispondere, mercantilmente). «Sì, la dannazione è il consumo, non c’è niente da fare», ripete..." (Marco Vallora, «Attraverso gli oggetti una critica al consumismo» LA STAMPA, 29/10/2008).
"Quarantaquattro valutazioni. Allegoria frammentata di 44 forme autonome in marmo, che paion onde, creste di dinosauro, delfini o ponti sospesi, ondulati-bioformi, alla Kiesler, i quali, richiamati all'ordine libero d’una specie d’immaginaria Arca di Noè del Diluvio Contemporaneo, s’incastrano tutte, come in un puzzle non sarcastico, a ricomporre il simbolo [...] della falce e martello («non un simbolo di partito, mi raccomando», si preoccupa di segnalare [Enzo Mari], subito). Non partitico ma certo sentimentale, o meglio, ammonitore (come la sua Libreria «Treviri», che sicuramente evoca il fantasma di Marx, o il «Che fare a Murano?» non solo d’assonanza leninista, ma ennesima prova d’un design-problematico-interrogativo, che domanda invece di rispondere, mercantilmente). «Sì, la dannazione è il consumo, non c’è niente da fare», ripete..." (Marco Vallora, «Attraverso gli oggetti una critica al consumismo» LA STAMPA, 29/10/2008).
