MARINETTI Filippo Tommaso
[Filippo Achille Emilio Marinetti] (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio 1944)
Quarto d'ora di poesia della X Mas (Musica di sentimenti)
Luogo: (Milano)
Editore: Casa Editrice Mondadori
Stampatore: Istituto Grafico Bertieri
Anno: 1945 (23 gennaio)
Legatura: brossura
Dimensioni: 34,5x24,3 cm.
Pagine: pp. 24 n.n.
Descrizione: 1 tavola f.t. con applicato un ritratto fotografico in bianco e nero di Marinetti. Con la riproduzione in fac-simile del testo manoscritto. Introduzione di Benedetta. Prima edizione in volume.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 54
Prezzo: € 1200ORDINA / ORDER
Aeropoema già edito sul CORRIERE DELLA SERA, 3 gennaio 1945.
"Reduce dalla campagna di Russia, cui aveva partecipato da volontario nonostante l'età, ormai stanco nel corpo e malato, Marinetti aveva aderito alla Repubblica sociale italiana. (...) Nella Repubblica sociale Marinetti vedeva eliminata, secondo i sogni della sua giovinezza, l'odiata monarchia e vedeva riaffiorare quell'elemento socialista che, presente nella concezione politica futurista e nel fascismo delle origini, era stato sotterrato durante il fascismo trionfante. L'ultima composizione di Marinetti è una vibrante testimonianza poetica di questo stato d'animo. Ma l'immediata occasione esistenziale e politica è trascesa in virtù della profondità del tema che investe impetuosamente l'animo del poeta. Nella composizione, il fenomeno bellico riceve la postrema consacrazione: la concezione erotico-estetica della guerra si tramuta da ultimo in concezione estetico-religiosa e dà luogo a un testo sulla cui effettiva sostanza poetica non dovrebbero esistere dubbi" (Luciano De Maria, in: Filippo Tommaso Marinetti, «Teoria e invenzione futurista. A cura di Luciano De Maria», Milano, Mondadori, 1983:: pp. XCIX-C).
"Reduce dalla campagna di Russia, cui aveva partecipato da volontario nonostante l'età, ormai stanco nel corpo e malato, Marinetti aveva aderito alla Repubblica sociale italiana. (...) Nella Repubblica sociale Marinetti vedeva eliminata, secondo i sogni della sua giovinezza, l'odiata monarchia e vedeva riaffiorare quell'elemento socialista che, presente nella concezione politica futurista e nel fascismo delle origini, era stato sotterrato durante il fascismo trionfante. L'ultima composizione di Marinetti è una vibrante testimonianza poetica di questo stato d'animo. Ma l'immediata occasione esistenziale e politica è trascesa in virtù della profondità del tema che investe impetuosamente l'animo del poeta. Nella composizione, il fenomeno bellico riceve la postrema consacrazione: la concezione erotico-estetica della guerra si tramuta da ultimo in concezione estetico-religiosa e dà luogo a un testo sulla cui effettiva sostanza poetica non dovrebbero esistere dubbi" (Luciano De Maria, in: Filippo Tommaso Marinetti, «Teoria e invenzione futurista. A cura di Luciano De Maria», Milano, Mondadori, 1983:: pp. XCIX-C).