MARINETTI Filippo Tommaso
[Filippo Achille Emilio Marinetti] (Alessandria d'Egitto 1876 - Bellagio 1944)
Spagna veloce e toro futurista. Poema parolibero seguito dalla Teoria delle Parole in Libertà
Luogo: Milano
Editore: Editore Morreale
Stampatore: Nello Stabilimento di Arti Grafiche dell'Editore
Anno: 1931 [gennaio/febbraio]
Legatura: brossura
Dimensioni: 19,5x13 cm.
Pagine: pp. (2) VIII - 143 (1)
Descrizione: copertina illustrata a colori di Enrico Prampolini. Esemplare con invio autografo dell'autore. Prima edizione.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 51
Prezzo: € 400ORDINA / ORDER
Sotto il titolo di «Teoria delle Parole in libertà» sono raccolti alcuni testi teorici di Marinetti editi e inediti:
- 1. «Manifesto tecnico della letteratura futurista» (1912).
- 2. «Polemiche intorno al Manifesto tecnico della letteratura futurista» (1912)
- 3. «L'immaginazione senza fili e le parole in libertà» (1913).
- 4. «Splendore geometrico e estetica della macchina» (1914).
-5. «Lo stile parolibero», con un elenco dei fondamentali testi paroliberi.
- 6. «La simultaneità nella vita e nella letteratura».
"La Spagna che aveva ispirato a Marinetti uno dei manifesti suoi più suggestivi. è ancora un'ottima catalizzatrice della fantasia marinettiana. Lì il passatismo ispanico era identificato, simbolicamente, nella Cattedrale, qui si impersona nell'antico Vento Burbero che contrasta la marcia dell'automobile su cui viaggia il poeta da Barcellona a Madrid. (...) In questo paroliberismo attenuato, l'estro metaforico e analogico di Marinetti trova modo di sbizzarrirsi. Nel descrittivismo marinettiano, così intensamente vivo e coloristico, il primitivo paroliberismo futurista confluisce con suggestioni della scrittura automatica surrealista, in risultati inediti, personalissimi e assai validi. Col IV capitolo entra in scena bruscamente il toro, protagonista della corrida. Tema trito e pericoloso, dal quale Marinetti si disimpegna con impareggiabile disinvoltura. La corrida non è vista, per così dire, antropocentricamente, ma come immedesimandosi pariteticamente nella tenzone, con profonda simpatia per l'animale. (...) Vorremmo sottolineare la fluidità e la leggerezza aerea della scrittura, la tenerezza e il sottile humour che spirano queste pagine e che dimostrano la sapienza e la polivalenza della musa marinettiana" (Luciano De Maria, in: Filippo Tommaso Marinetti, «Teoria e invenzione futurista», Milano, Mondadori, 1983: pp. XCI - XCII).
- 1. «Manifesto tecnico della letteratura futurista» (1912).
- 2. «Polemiche intorno al Manifesto tecnico della letteratura futurista» (1912)
- 3. «L'immaginazione senza fili e le parole in libertà» (1913).
- 4. «Splendore geometrico e estetica della macchina» (1914).
-5. «Lo stile parolibero», con un elenco dei fondamentali testi paroliberi.
- 6. «La simultaneità nella vita e nella letteratura».
"La Spagna che aveva ispirato a Marinetti uno dei manifesti suoi più suggestivi. è ancora un'ottima catalizzatrice della fantasia marinettiana. Lì il passatismo ispanico era identificato, simbolicamente, nella Cattedrale, qui si impersona nell'antico Vento Burbero che contrasta la marcia dell'automobile su cui viaggia il poeta da Barcellona a Madrid. (...) In questo paroliberismo attenuato, l'estro metaforico e analogico di Marinetti trova modo di sbizzarrirsi. Nel descrittivismo marinettiano, così intensamente vivo e coloristico, il primitivo paroliberismo futurista confluisce con suggestioni della scrittura automatica surrealista, in risultati inediti, personalissimi e assai validi. Col IV capitolo entra in scena bruscamente il toro, protagonista della corrida. Tema trito e pericoloso, dal quale Marinetti si disimpegna con impareggiabile disinvoltura. La corrida non è vista, per così dire, antropocentricamente, ma come immedesimandosi pariteticamente nella tenzone, con profonda simpatia per l'animale. (...) Vorremmo sottolineare la fluidità e la leggerezza aerea della scrittura, la tenerezza e il sottile humour che spirano queste pagine e che dimostrano la sapienza e la polivalenza della musa marinettiana" (Luciano De Maria, in: Filippo Tommaso Marinetti, «Teoria e invenzione futurista», Milano, Mondadori, 1983: pp. XCI - XCII).