MASNATA Pino
(Stradella 1901 - Milano 1968)
Tavole parolibere. Prefazione di F.T. Marinetti dell'Accademia d'Italia
Luogo: Roma
Editore: Edizioni Futuriste di Poesia
Stampatore: Stabilimento Tipografico Ditta Cav. Pietro Salvini - Stradella
Anno: 1932 (settembre/ottobre)
Legatura: brossura
Dimensioni: 35x24,5 cm.
Pagine: 40
Descrizione: copertina illustrata con una tavola parolibera e 20 tavole parolibere n.t. Prima edizione.
Bibliografia: Claudia Salaris, «Bibliografia del Futurismo», Roma, Biblioteca del Vascello, 1988: pag. 54
Prezzo: € 2500ORDINA / ORDER
"Pino Masnata, un poco come nel suo Teatro Visionico (manovrato sui piani del pensato e dell'agito) anche nelle tavole parolibere (...) punta molto sulle possibilità della doppia fruizione, nella fattispecie sulla bivalenza grafico-verbale. Funzionano difatti, queste composizioni, sia come comunicazione fono-verbale (sono «declamabili») che come comunicazione figurativa (sono da guardare come testi di poesia affatto risolta nel grafismo). I loro valori fonologici risultano però particolarmente enfatizzati (...) in forza della loro collocazione nella complessiva struttura della grafica, la quale in taluni casi ne regola, se non proprio determina, la lettura" (Glauco Viazzi, «I poeti del futurismo 1909-1944», Milano, Longanesi, 1978: pag. 601).
"Le sue «Tavole parolibere» pubblicate nel 1932, ma che risalgono allo scorcio degli anni dieci, sono risolte in una visualità narrativa totale, utilizzando elementi scritturali in senso decisamente di configurazione di una immagine, con vivacissime inflessioni ironiche" (Enrico Crispolti, in: Karl Gunnar Pontus Hulten, «Futurismo & Futurismi», (Milano), Bompiani, 1986: pag. 518). Il libro viene recensito da Elemo D'Avila in FUTURISMO Settimanale dell'artecrazia italiana - Anno I n. 6, 16 ottobre 1932.
"Le sue «Tavole parolibere» pubblicate nel 1932, ma che risalgono allo scorcio degli anni dieci, sono risolte in una visualità narrativa totale, utilizzando elementi scritturali in senso decisamente di configurazione di una immagine, con vivacissime inflessioni ironiche" (Enrico Crispolti, in: Karl Gunnar Pontus Hulten, «Futurismo & Futurismi», (Milano), Bompiani, 1986: pag. 518). Il libro viene recensito da Elemo D'Avila in FUTURISMO Settimanale dell'artecrazia italiana - Anno I n. 6, 16 ottobre 1932.