D'ANNUNZIO Gabriele
(Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia 1938)
Un uomo è perduto. Un uomo resta
Luogo: (Fiume)
Editore: N. D.
Stampatore: Stab. Tip. La Vedetta d'Italia S.A. - Fiume
Anno: s.d. [ca. 5 dicembre 1920]
Legatura: foglio stampato al recto e al verso
Dimensioni: 47,5x32,5 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: stampa in nero su fondo violetto. Esemplare in grande formato in carta velina. Volantino originale.
Bibliografia: Elena Ledda, «Catalogo dei documenti fiumani conservati al Vittoriale degli Italiani», Gardone Riviera, Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, 1989: pag. 446, n. 31. Si riferisce all'esemplare di formato 30x24 cm. di quattro pagine, testo su tre colonne, erratamente datato dicembre 1919. Mancano riferimenti alle due versioni stampate in nero su fondo rosso. L'errore di datazione (dicembre 1919 anziché dicembre 1920] si trova anche nel catalogo della Libreria Antiquaria F. Gerra, «Fiume dannunziana», Roma, 1936; pag. 13 n. 59
Prezzo: N. D.ORDINA / ORDER
Esistono almeno quattro versioni stampate su un unico foglio in carta velina: 2 in nero su fondo rosso di cui una in formato 31,5x23 cm., l'altra in grande formato 47,5x32,5 cm.; una 31,5x24 cm. impressa in nero su fondo beige; una in formato 47,5x32,5 cm. impressa in nero su fondo violetto.

Il testo si riferisce alla fuoriuscita delle forze italiane da Zara il giovedì 2 dicembre 1920. Il discorso viene pronunciato domenica 5 dicembre.

"- Testo del discorso pronunciato dal Comandante all Ringhiera la mattina di Domenica: raccolto dagli stenografi e riveduto - ...Che cosa sia la Patria lo sapete voi che per averla, per riaverla, soffrite da quindici mesi tutte le torture e tutte le miserie (...). Sapete voi quel che è accaduto a Zara? (...) I disertori di Zara hanno percosso col calcio del fucile le popolane urlanti che tentavano di aggrapparsi a loro perché non abbandonassero la città infelice che li aveva ricevuti in ginocchio, che li aveva tenuti in religioso amore, che non aveva mai dubitato del loro giuramento. (...) Udite. Il Governatore della Dalmazia e delle Isole Curzolane, l'Ammiraglio Enrico Millo, il 2 dicembre, in Zara la Santa, ai cittadini del Comitato di salute Pubblica silenziosi e severi, in presenza del generale Taranto e del capitano di vascello Bucci, complici indifferenti, dichiarò di essere intero al servigio del regio Governo. (...) Egli ha risposto: «Obbedisco». Io rispondo: «Disobbedisco». (...) Un uomo è perduto. Un uomo resta. Rinnovelliamo il ritornello della vecchia canzone repubblicana: «Finché ci sieno tre uomini in piedi, ci può essere un regno di meno nel mondo»...

"Copie del testo del discorso furono lanciate su Zara da un aereo pilotato da Guido Keller, aereo che però dovette atterrare al campo dalmata di Zemonico. Condotto a Zara, dopo un colloquio con l'ammiraglio Millo, al Keller fu permesso il ritorno a Fiume in volo, latore di un semplice messaggio verbale di poche parole «Dire a d'Annunzio che i fatti raccontati su quanto è avvenuto a Zara, il mattino del 2 dicembre, non corrispondono a verità, e che gli rimando l'apparecchio che ha buttato i manifestini contro di me» (Ferdinando Gerra, «L’impresa di Fiume», Milano, Longanesi, 1966: pag. 579).

ALTRO ESEMPLARE: formato 31,5x24 cm. impresso in nero su fondo beige, senza indicazione della tipografia. € 350