SPOERRI Daniel
[Daniel Feinstein] (Galati, Romania 1930 - Vienna 2024)
Topographie anécdotée* du hasard
Luogo: Paris
Editore: Editions Galerie Lawrence
Stampatore: P.I.U.F. - Paris
Anno: 1962 [febbraio]
Legatura: brossura
Dimensioni: 18,5x13,5 cm
Pagine: pp. 53 (3)
Descrizione: copertina con titoli in nero su fondo grigioverde, 1 grande tavola schematica figurata e ripiegata f.t. Libro d'artista costituito da un testo aneddotico/descrittivo relativo agli oggetti raffigurati nella tavola schematica. Tiratura non dichiarata di 1.000 copie non numerate. Esemplare con dedica e firma autografe dell’artista alla prima pagina, datata “22.4.1968”, e una freccetta rossa da lui disegnata, che, attraversando parte della pagina e parte dello spessore, si arresta a pag. 40, indicando il paragrafo n. 55. Pubblicato come vero e proprio catalogo e invito alla mostra (Paris, Galerie Lawrence, 9 febbraio 1962). Prima edizione.
Bibliografia: Giorgio Maffei - Patrizio Peterlini, «Fluxbooks», Milano, Mousse Publishing, 2015: pp. 62-63
Prezzo: € 900ORDINA / ORDER
Nel libro vengono puntualmente descritti tutti e ottanta gli oggetti posti dall'artista sopra un tavolo in un dato giorno a una data ora. La scrupolosa descrizione fisica è accompagnata da aneddoti che collegano l'oggetto a situazioni e personaggi della vita dell'autore, e questi due diversi approcci sono contraddistinti da caratteri tipografici differenti. Un'indice delle persone citate completa l'opera. E' probabilmente il primo libro d'artista che si presenti al tempo stesso come catalogo di una mostra.
“Pubblicato a Parigi nel 1962, la «Topographie» di Daniel Spoerri è certamente una delle prime opere del nuovo rinascimento del libro d’artista dei primi anni Sessanta. Fatto di solo testo, con una sola tavola schematica, è un libro austero che descrive in modo ossessivo tutto quanto è posato sul tavolo di Spoerri nella camera d’albergo di Parigi in una data ora di un certo giorno. Pagine a stampa destinate a mettere in contatto il mondo fisico delle cose con la memoria, da cui deriva un’inconsueta miscela comunicazione. Ottanta oggetti commentati solo da qualche ricordo personale. Il testo è redatto su due diversi livelli, sottolineati dalla diversità del carattere tipografico, quello della descrizione e quello dell’aneddotica. Il disegno non rappresenta realisticamente gli oggetti ma ne definisce il solo schematico posizionamento. Al fondo del libro compare addirittura un indice delle persone citate con fulminanti cenni biografici. Spoerri compie qualche modificazione anche nei comportamenti tradizionali degli artisti nei confronti del libro: usa per la prima volta l’occasione di una mostra in una galleria privata per stampare un libro d’artista al posto di un invito o di un catalogo e come tale lo usa spedendolo in omaggio ai visitatori. Sceglie la scrittura - lui scultore - come mezzo espressivo parallelo ala sua pratica artistica, usando il libro come nuovo media artistico e non come strumento comunicazionale” (Giorgio Maffei - Patrizio Peterlini, «Fluxbooks», Milano, Mousse Publishing, 2015: pp. 62-63).
“Pubblicato a Parigi nel 1962, la «Topographie» di Daniel Spoerri è certamente una delle prime opere del nuovo rinascimento del libro d’artista dei primi anni Sessanta. Fatto di solo testo, con una sola tavola schematica, è un libro austero che descrive in modo ossessivo tutto quanto è posato sul tavolo di Spoerri nella camera d’albergo di Parigi in una data ora di un certo giorno. Pagine a stampa destinate a mettere in contatto il mondo fisico delle cose con la memoria, da cui deriva un’inconsueta miscela comunicazione. Ottanta oggetti commentati solo da qualche ricordo personale. Il testo è redatto su due diversi livelli, sottolineati dalla diversità del carattere tipografico, quello della descrizione e quello dell’aneddotica. Il disegno non rappresenta realisticamente gli oggetti ma ne definisce il solo schematico posizionamento. Al fondo del libro compare addirittura un indice delle persone citate con fulminanti cenni biografici. Spoerri compie qualche modificazione anche nei comportamenti tradizionali degli artisti nei confronti del libro: usa per la prima volta l’occasione di una mostra in una galleria privata per stampare un libro d’artista al posto di un invito o di un catalogo e come tale lo usa spedendolo in omaggio ai visitatori. Sceglie la scrittura - lui scultore - come mezzo espressivo parallelo ala sua pratica artistica, usando il libro come nuovo media artistico e non come strumento comunicazionale” (Giorgio Maffei - Patrizio Peterlini, «Fluxbooks», Milano, Mousse Publishing, 2015: pp. 62-63).