AZARI Fedele
(Pallanza, Novara 1895 - Milano 1930)
Vita simultanea futurista (Manifesto futurista)
Luogo: Roma
Editore: Direzione del Movimento Futurista
Stampatore: Tip. A. Taveggia - Milano Via Ospedale 1
Anno: s.d. [agosto/settembre 1927]
Legatura: foglio stampato al recto e al verso
Dimensioni: 29x23 cm.
Pagine: N. D.
Descrizione: con pubblicità per le edizioni «Dinamo Azari» al margine del recto e per «Depero futurista» al verso. Prima edizione in volantino.
Bibliografia: Paolo Tonini, «I manifesti del Futurismo italiano», Gussago, Edizioni dell’Arengario, 2011: pag. 99. n. 224.2
Prezzo: € 600ORDINA / ORDER
Testo precedentemente pubblicato su LA FIERA LETTERARIA, Anno III n. 25, Roma, 19 giugno 1927.
"Se analizziamo l'impiego quotidiano del nostro tempo, rileviamo che quello veramente vissuto, cioè dedicato ai piaceri dello spirito o dei sensi, al lavoro di creazione, all'arte, alla donna, allo sport, ecc. è relativamente minimo in confronto di quello sprecato nel sonno o nelle cure di igiene e nutrizione, nella locomozione o nelle pratiche de più banale ed arido quotidianismo... Dobbiamo superare ogni convenzionalismo sociale e rendere lecita ogni simultaneità (ad esempio nelle aule scolastiche durante le lezioni sia consentito agli studenti di radersi ed accudire alla propria toeletta, alla ginnastica silenziosa ecc.). Occorre ricuperare interamente il tempo impiegato nel viaggiare: stare in ferrovia, battello od aeroplano aspettando di essere trasportati da un punto all'altro della superficie terrestre è paradossale, ridicolo ed umiliante... I mezzi di locomozione devono costituire un collegamento ed una continuazione della vita normale con tutte le sue molteplici manifestazioni. Noi futuristi vogliamo sviluppare ed allenare la simultaneità, questa meravigliosa facoltà ancora embrionale e che appena si va delineando nell'epoca attuale. Occorre velocizzare e moltiplicare le possibilità della vita della quale siamo sempre più che mai ottimisticamente famelici".
"Se analizziamo l'impiego quotidiano del nostro tempo, rileviamo che quello veramente vissuto, cioè dedicato ai piaceri dello spirito o dei sensi, al lavoro di creazione, all'arte, alla donna, allo sport, ecc. è relativamente minimo in confronto di quello sprecato nel sonno o nelle cure di igiene e nutrizione, nella locomozione o nelle pratiche de più banale ed arido quotidianismo... Dobbiamo superare ogni convenzionalismo sociale e rendere lecita ogni simultaneità (ad esempio nelle aule scolastiche durante le lezioni sia consentito agli studenti di radersi ed accudire alla propria toeletta, alla ginnastica silenziosa ecc.). Occorre ricuperare interamente il tempo impiegato nel viaggiare: stare in ferrovia, battello od aeroplano aspettando di essere trasportati da un punto all'altro della superficie terrestre è paradossale, ridicolo ed umiliante... I mezzi di locomozione devono costituire un collegamento ed una continuazione della vita normale con tutte le sue molteplici manifestazioni. Noi futuristi vogliamo sviluppare ed allenare la simultaneità, questa meravigliosa facoltà ancora embrionale e che appena si va delineando nell'epoca attuale. Occorre velocizzare e moltiplicare le possibilità della vita della quale siamo sempre più che mai ottimisticamente famelici".