L’informale tecnologico di Ugo La Pietra

L’informale tecnologico di Ugo La Pietra

Superfici tissurate, textures, tessiture. S'è inaugurata il 10 ottobre a Brescia una mostra di Ugo La Pietra (Galleria E3, via Trieste 30) con suoi lavori del 1966/1968, "le strutturazioni tissurali". C'è il disegno che fa da prototipo al poster  della mostra del 1966 alla Galleria Flaviana di Locarno, una immagine simile a quella che verrà riprodotta nello stesso periodo su una cartolina e un francobollo: mezzi per comunicare un'idea maturata attraverso diverse esperienze, che affonda le sue radici nella pittura informale. L'action painting aveva messo su tela l'inimmaginabile, aveva dimostrato che un gesto poteva dar luogo a qualcosa che non c'era mai stato prima e non ci sarà mai più. Che la bellezza stava anche in forme che non rispondevano a regole preordinate e ad armonie prestabilite a cui pure si erano conformate, nonostante la rottura con la tradizione, le avanguardie dal futurismo all'astrattismo e oltre. Credo che la ricerca di La Pietra parta dall'idea di destabilizzare l'ordinaria percezione della…

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Abitare è essere ovunque a casa propria

Abitare è essere ovunque a casa propria

C’è una riflessione di Ugo La Pietra che mi ha colpito molto, quando diceva che lui non ha avuto un posto in cui riconoscersi e riconoscere il proprio passato: nato in un paesino del Sud aveva sempre vissuto in città, a Milano. Come se la città non permettesse l’affondare delle radici e forzasse ciascuno a cercare un punto fermo in superficie. Per me è questa la ragione dell’esistenza della gramigna. Ho sempre avuto rispetto e curiosità per quei fili d’erbaccia che si stringevano all’orlo dei marciapiedi, che spuntavano alla base dei muri lungo le strade asfaltate, così comuni nei quartieri alla periferia di una città industriale negli anni Settanta. Un paesaggio che mescolava asfalto e terra, sassi e lastricati, alberi e filo spinato, muretti, cani randagi, escrementi, cemento, pozzanghere. Quel paesaggio nessuno mai lo ha cantato, nessuno mai ci ha visto gran che di speciale. Eppure quel paesaggio era percorso da una umanità straordinariamente vitale, quelli che tornano quando li…

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